Premio Le Gru 2008 – Maestro Nino Migliori

PREMIO LE GRU 2008 a Nino Migliori

(Maestro della Fotografia Italiana)

La fotografia di Nino Migliori, dal 1948, svolge uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d’immagine europea. Gli inizi appaiono divisi tra fotografia neorealista con una particolare idea di racconto in sequenza, e una sperimentazione sui materiali del tutto originale ed inedita.
Da una parte, quindi, in pochissimi anni, nasce un corpus segnato dalla cifra stilistica dominante dell’epoca, il neorealismo: una visione della realtà fondata sul primato del “popolare”, con le sue subordinate di regionalismo e di umanitarismo.
Sull’altro versante Migliori produce le Ossidazioni e i Pirogrammi, opere che non hanno confronti nel panorama della fotografia mondiale, sono comprensibili solo se letti all’interno del versante più avanzato dell’informale europeo, da Wols a Tàpies a Burri, con esiti spesso in anticipo sui più conosciuti episodi pittorici. La ricerca continuera’ nel corso degli anni coinvolgendo altri materiali fotografici e tecniche, Polaroid, Bleaching, ecc.
Dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro assume valenze concettuali ed é questa la direzione che negli anni successivi tende a prevalere.
Migliori si trova ad essere, con Veronesi, Grignani, Munari e pochissimi altri, uno dei pochi operatori che in Italia prosegue la ricerca delle avanguardie -quella di Man Ray, Moholy-Nagy, Schad, Schwitters – sul fronte della riflessione sui linguaggi iconici, con la fotografia come nodo centrale dell’immaginario e della ricerca formale contemporanei. E’ l’autore che meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco. Oggi si considera Migliori come un vero architetto della visione. Ogni suo lavoro è frutto di un progetto preciso sul potere dell’ immagine, tema che ha caratterizzato tutta la sua produzione.
Sue opere sono conservate alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Torino; CSAC – Parma; Galleria d’Arte Moderna – Bologna; Museo d’Arte Contemporanea Pecci – Prato; Galleria d’Arte Moderna – Roma; Calcografia Nazionale – Roma; MNAC di Barcellona; Museum of Modern Art – New York; Museum of Fine Arts – Houston; Bibliothèque National – Parigi; Museum of Fine Arts – Boston; Musée Reattu – Arles; The International Polaroid Collection – U.S.A. ed altri.
E’ nato nel 1926 a Bologna dove vive e lavora. Insegna alla Scuola di Specializzazione dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma. (www.ninomigliori.net)

LA TECNICA DI NINO MIGLIORI

a cura di Marina Nella Truant

Stabilire una definizione per delineare il lavoro di Migliori non è facile. Non è possibile dare una connotazione per fissare caratteristiche ricorrenti, trovare la cifra che informa le sue ricerche che per definizione, sono indagini per accrescere conoscenze alle quali non si può porre limiti. La sua opera è stata definita ora neorealismo, ora informale, ora concettuale e così via; nessuna di queste qualifiche è stata una forzatura, perchè il suo operare si può, a tutto diritto, inserire nelle diverse classificazioni. E’ limitante privilegiarne una piuttosto che un’altra, anche perché Migliori non è un epigono, anzi è sempre stato uno scout che dopo aver aperto una strada e averla praticata per un certo periodo (a livello di tecniche, di linguaggi, di tematiche) l’ha lasciata per scoprirne nuove, a volte procedendo in parallelo. Spesso vi è ritornato a distanza di tempo per scoprirvi nuove tracce, in un continuo gioco di rimbalzi. Per cui “sperimentazione” è la definizione che meglio si adatta al suo lavoro, intesa non come ricerca forsennata del nuovo, ma come necessità di esprimere una enorme gamma di pulsioni, emozioni, idee, per offrirle agli altri con liberalità e generosità. Le immagini che vi proponiamo sono una esemplificazione di quanto detto. Sono stati scelti alcuni dei grandi temi dell’iconografia fotografica, all’interno dei quali si rincorrono i numerosi filoni di ricerca che Migliori ha indagato nei quasi 50 anni di lavoro. Questo tipo di ripartizione può sembrare in contraddizione con quanto detto sinora. E’ difficile assegnare una etichetta ai singoli lavori, la quasi totalità fa parte di più categorie, ma questa è stata una scelta per offrire una delle possibili chiavi di letture, un percorso esemplificativo.

(Lo scritto è stato estrapolato dal n. 1/97 della Rivista FOTO MAGAZZINE – Tecnica e Immagini dei Grandi Fotografi dedicata al Maestro Nino Migliori)

Consegna del Premio

Le sue opere