Architettura ai margini come spazio senza tempo

MOSTRA FOTOGRAFICA

di Antonio Annese di Molfetta (Ba)

 

Dall’articolo dello stesso autore:

La città si presenta nel suo insieme come uno spazio complesso ed eterogeneo, in continua evoluzione, ideato per soddisfare alcune tra le più importanti esigenze dell’uomo e costituito da stratificazioni e sedimentazioni storiche.
Lo spazio però non è l’unica categoria della città e delle sue architetture. Una città può essere esaminata anche attraverso le sue forme, i suoi volumi, i suoi pieni e i suoi vuoti. E sebbene questi elementi siano spesso correlati e interdipendenti è difficile stabilire quale di questi determini e predisponga gli altri. La forma, per esempio, lungi dall’essere una mera conseguenza strutturale, sembra spesso essere il presupposto con cui vengono organizzati (e persino pensati) certi spazi in particolare in quei processi di stampo tipicamente edonistico mercantile che richiedono di sbalordire con immagini “nuove” e “innovative”.
Tutti questi elementi inoltre, concorrono alla definizione di categorie fondamentali quale quella di luogo e di identità.
Il lavoro “Architetture ai margini come spazio senza tempo” nasce come parte di un’analisi (in fieri) che, indagando gli spazi, le forme e i volumi dell’architettura, vuole mettere a confronto e analizzare queste categorie all’interno di uno stesso contesto urbano e tra città differenti, per stabilire quali rapporti intercorrano tra queste e i concetti di centro e di periferia, di luogo e di identità.