Rosarno, 9 gennaio 2010… BISOGNA ANDARE…

MOSTRA FOTOGRAFICA

Giuseppe Vizzari di Reggio Calabria

Recensione di Daniela Sidari

Siamo a Rosarno, piccola cittadina della piana di Gioia Tauro, in Calabria. Le immagini della mostra sono state scattate il 9 gennaio 2010, la giornata conclusiva di fatti spiacevoli accaduti già due giorni prima: una vera e propria rivolta scatenata da un ennesimo sopruso gratuito ai danni di un cittadino extracomunitario. L’esasperazione ha portato i lavoratori stagionali a invadere le strade della città creando disordini ed a manifestare le proprie ragioni in scontri diretti con i cittadini residenti. Nonostante le rassicurazioni e l’ordine ristabilito, il 9 gennaio 2010 è stato il giorno di partenze e trasferimenti. Centinaia di extracomunitari hanno lasciato Rosarno, hanno raccolto le poche cose in sommari bagagli, pronti per il trasferimento verso centri di prima accoglienza con pullman e treni. Il reportage di Vizzari manifesta la passione di raccontare e la voglia di documentare per immagini sempre nel rispetto della dignità altrui. Le foto, di grande formato ed in bianco e nero, mettono in risalto le situazioni ritratte; l’uso della messa a fuoco selettiva differenzia i piani di interesse concentrando l’attenzione sul rappresentato; il contestualizzare i soggetti diventa fondamentale per narrare la realtà di cui l’autore è testimone. Le espressioni dei visi, sottolineano la drammaticità dei fatti e propongono il reportage come messaggio di analisi sociale. Due ragazzi tendono le mani interrogative, chiedono qualcosa a cui non c’è una risposta certa. Quale sarà il futuro? Un ragazzo extracomunitario guarda dritto in macchina. Non sappiamo di quale paese sia, ma non è importante. I suoi sono occhi che guardano e che sono guardati. Occhi che riassumono in un’unica espressione tanti sentimenti, non c’è sfida in questo sguardo, sono occhi smarriti e tristi, occhi rassegnati uguali a tanti altri di quel 9 gennaio a Rosarno, dietro di lui, nello sfondo, valigie pronte e pullman in attesa della partenza. Bisogna andare … ragazzi già attendono in pullman dietro finestrini ricoperti di umidità. Ogni fotografia racconta la stessa storia quella di persone vittime della povertà. Ogni fotografia è denuncia affinché, in altri posti, non si ripeta un’altra Rosarno.