STRADE DI MALTA

MOSTRA FOTOGRAFICA

A cura dei Soci dell’Institute of professional Photography the Malta

www.mipp-malta.com

Espongono: Adrian Camilleri – Alexandra Pace – Andrew Galea Debono – Anthony Grech – Astrid Pardew – George Abdilla – Hilary Spiteri – John Ambrogio – Joseph Herbert – Kevin Casha – Omar Camilleri – Owen Vella – Ruben Buhagiar – Reuben Chircop e Sergio Muscat.

Recensione di Pippo Pappalardo

Dalla vicina Malta, una proposta di scambio culturale, permette ai soci delle Gru ed alla cittadinanza di Valverde tutta, di conoscere ed apprezzare il lavoro fotografico del Malta Institute of Professional Photography (M.I.P.P.), un sodalizio di fotografi professionisti, e non, che con garbo, serenità, perspicacia e arguzia ha proposto una rassegna d’immagini fotografiche, a dir poco assai interessanti, della loro isola ed, in particolar modo, delle sue strade e dei suoi abitanti.
Fuori dagli stereotipi e dai luoghi comuni che vogliono Malta invasa dal sole, circondata solo da uno splendido mare ed impreziosita dalle testimonianze del Caravaggio e di Mattia Preti, dal barocco e dalla memoria dei Cavalieri, i nostri amici hanno cercato “accanto alla porta” (P. Strand) delle loro case quell’incontro rivelatore capace d’intercettare un’umanità reale ed autentica e, così, riproporla ad una nuova percezione  in grado di superare tanta immaginaria visione la quale, spesso, ci conduce a “non vedere per eccesso di visibilità” (L.Ghirri).
Con un coraggioso recupero della tradizione fotografica, questi giovani fotografi ritornano a gestire intelligentemente il bianco-nero, ricostruiscono i rapporti formali attraverso le ombre e le luci, distribuiscono in un organizzato ordine compositivo il senso della narrazione e del documento, e si lanciano nella contemporaneità della loro giovinezza con consapevole e attualissima visione.
C’e nella loro proposta un senso forte di pulizia, un perseguimento di rigore formale che cede solo al sorriso di un bozzetto o di un aneddoto con un risoluto allontanamento dal vecchio concetto di “veduta”, di “scorcio”, di “panorama”. E, conseguentemente, un invito a penetrare attraverso l’istante fotografico nel tempo privilegiato di questi “personaggi” da strada per intrattenersi con la loro età, con la loro parola, con il loro gioco e, quando c’è, con la loro solitudine.
Dalla proposta collettiva e, quindi dal progetto, vien fuori il documento della comunità maltese, con le sue storie, tradizioni e peculiarità. Vien fuori pure il racconto che, articolandosi su prospettive e fondali, impone, a chi guarda, di vedere le immagini dei nostri fotografi come sorta di sipario e, quindi, considerare i soggetti di questa intelligente attenzione come protagonisti dell’umana commedia che oggi giorno tracciamo con i nostri passi sulle strade di un’isola come del mondo.
Se tante considerazioni sono possibili, sia sul piano tecnico e formale sia su quello contenutistico ed esistenziale, è necessario riconoscere che ciò è possibile perché la proposta è sincera, genuina e fortemente sentita, quasi a rifuggire da tanta fotografia patinata, alla moda, o meramente foto amatoriale.
E, una volta tanto, il non confrontarci con cerebralismi o concetti difficili da definire ci ha spinto a cercare il ”cosa” guardare, subordinando il “come “ rappresentarlo alla sua dignità e necessità. Il “perché” di questo lavoro appartiene ai nostri amici; ma noi, che siamo come loro, fotografi, presumiamo un bisogno (come siciliani fortemente avvertito) di offrire la complessa ricchezza di un’identità che sa di tanti profumi come rivelano i nostri cognomi, le nostre storie antiche come il mare, come i venti, come i miti, come la comune mediterraneità, ancora da scoprire, da apprezzare.