CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO

Quando il bambino era bambino,

non sapeva d’essere un bambino.

Per lui tutto aveva un’anima, e tutte le anime erano tutt’uno.

(Dal film “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders)

Con occhi grandi ed immaginifici il bambino guarda il mondo; un mondo fatto di mille colori, giochi e risa, un mondo bello ed affascinante come il Circo.

Allo stesso modo, proprio con occhi di bambino, Salvo Galvano guarda e fotografa il suo circo.

Diversi anni di ricerca gli hanno dato la possibilità di vivere il mondo circense da vicino e di interpretarlo con grande sensibilità in maniera garbata senza mai risultare invadente.

Non vedremo in questo lavoro un circo tradizionale con il classico tendone, con i domatori, gli animali ed i trapezisti e non vedremo nemmeno i classici colori circensi. Il circo di Salvo è un mondo a parte; questo circo, già di per se spettacolo contemporaneo, è ancor più mostrato secondo una visione non convenzionale in un elegante e personale bianco e nero che a tratti rasenta l’essenziale.

Sarebbe alquanto semplice “abbagliare” l’osservatore con meravigliose ed appariscenti colorazioni, e invece qui, tolti i colori restano le forme, i gesti e le impeccabili composizioni di personaggi e cose che solo dopo essere stati goduti nella loro essenza, osservati come fosse la prima volta, lasceranno riaffiorare alla mente i ricordi e permetteranno di ri-conoscere i loro colori.

La mostra si compone di momenti di differenti spettacoli che posti l’uno accanto all’altro riescono a formare un racconto corale, intenso e particolare.

Gli spot raccolti seguono ritmi ed emozioni che archiviati in pensieri rendono questo circo spettacolo surreale dove la comicità è sì divertente ma è anche poesia visiva.

È un’ombra, la prima immagine, che ci traghetta dalla realtà in questo regno di fantasia: in una dimensione atemporale il movimento dell’acrobata incontra la luce facendosi scultura in un dinamismo cristallizzato. Si apre così la ricerca continua della bellezza in forma secondo precisi e sottili equilibri estetico-visivi. Il tipo di bianco e nero e la prevalenza di scelte estetiche formali, sempre essenziali e senza orpelli ricordano maggiormente le performance teatrali.

A dominare è sicuramente il nero dello sfondo. Il taglio dell’inquadratura e la contrapposizione fra buio e luce sono calibrati per amplificare l’importanza della figura umana consentendo ancor più di enfatizzare le relazioni formali fra personaggi. Questi, minimali in trucco e costumi, ben emergono dal buio illuminati da lame di luce e sembra di poter percepire quel loro guadagnare il palco attraversandolo con passo agile e veloce, quell’entrare nello spazio visivo del gioco per catturare, da personaggi, l’attenzione degli spettatori che assistono.

La fotografia non ci permette di ascoltare la musica né le parole durante le rappresentazioni ma è possibile, attraverso queste immagini, ammirare le mutevoli espressioni dei visi e il virtuosismo del linguaggio dei corpi; seppur nella semplicità apparente queste forme coreografiche di artisti bloccati nel gesto nascondono abilità in tensioni muscolari, grande equilibrio, concentrazione e bravura. Ecco davanti ai nostri occhi si alternano i commedianti in gag esilaranti: clown, acrobati, soubrette, donna-cannone … e quando il gioco finisce rimane il ricordo, sospeso fra sogno e realtà.

Ancora un’ombra chiude il lavoro, ma diversamente dalla prima, non passa solo il formalismo della scena ma prende il sopravvento il sentimento e la sensibilità dell’autore. Quest’ultima immagine fa ritornare alla memoria quella frase che qualcuno ha detto/scritto/cantato, noi uomini siamo “angeli con un’ala soltanto” e allora grazie al “bambino” Salvo che con gli occhi del ricordo ha dato a noi tutti la possibilità di riconoscere e vedere ancora in questi artisti quelle anime candide e colorate che osservavamo curiosi da bambini e ci ha così permesso di librarci e continuare a volare con la fantasia proprio insieme perché “tutte le anime erano tutt’uno”.

(Daniela Sidari – Docente FIAF)

SI RINGRAZIANO GLI ARTISTI:

Adriano Aiello (Clown), Evelina Fidone (Clown donna-cannone), Salvo Giorgio (Clown), Bruno Morello (Clown) e Ramona Polizzi (Attrice soubrette);

Andrea Arena e Maria Elena Rubbino (Clown acrobati);

Marco Previtera (Acrobata, roue cyr, giocoliere) e Annalusi Rapicavoli (Acrobata aerea).